Città imperiali del Marocco: Quali sono e cosa vedere

Le città imperiali del Marocco rappresentano un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, tutte riconosciute come Siti UNESCO del Patrimonio Mondiale. Rabat, Meknes, Fes e Marrakech - quattro gioielli che raccontano la storia millenaria di questo affascinante paese nordafricano.


Ogni città imperiale del Marocco custodisce caratteristiche uniche che la rendono speciale. Fes, considerata la capitale spirituale, ospita l'università più antica del mondo, Al-Quaraouiyine, fondata nell'859 d.C. Marrakech, soprannominata la "Città Rossa" per il colore dei suoi edifici, è famosa per i vivaci souk e l'iconica piazza Jemaa el-Fnaa. Meknes, invece, fu la capitale militare durante il regno del Sultano Moulay Ismail, mentre Rabat, l'attuale capitale, si distingue per siti storici come la Torre di Hassan e la Kasbah degli Udayas. Certamente stupisce sapere che la Medina di Fes è una delle più grandi aree urbane senza automobili al mondo, con oltre 9.000 strade e vicoli stretti.

 

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Indice dei contenuti:

Un viaggio tra le città imperiali del Marocco

Intraprendere un percorso attraverso le città imperiali del Marocco significa immergersi in secoli di storia, cultura e architettura affascinante. Questi centri storici rappresentano il cuore pulsante dell'identità marocchina e riflettono il glorioso passato di questo paese nordafricano.


Cosa significa 'città imperiale'


Il termine "città imperiale" in Marocco ha un significato ben preciso: sono quelle città che, nel corso dei secoli, sono state scelte come capitali dalle diverse dinastie che hanno governato il regno. In effetti, nonostante il Marocco non abbia mai avuto un imperatore, ma "solo" sultani e re, queste città vengono definite "imperiali" perché, in epoche diverse, sono state tutte sedi di residenza dei sovrani.


Le quattro città che portano questo titolo sono Fes, Marrakech, Meknes e Rabat, ciascuna con un ruolo specifico nella storia del paese. Quando una nuova dinastia prendeva il potere, spesso sceglieva una città diversa come capitale, trasformandola e arricchendola di monumenti sontuosi, palazzi maestosi e moschee imponenti.


La scelta di una nuova capitale non era mai casuale, ma rispondeva a precise strategie politiche, geografiche e simboliche. Ogni sovrano desiderava lasciare il proprio segno nella storia, destinando ad imperitura memoria il proprio passaggio, e lo faceva fondando nuove città o trasformando una città esistente in capitale.

 

Perché queste quattro città sono così speciali


Ciò che rende le città imperiali del Marocco così affascinanti è la loro capacità di raccontare, attraverso i loro monumenti e la loro architettura, le diverse fasi della storia marocchina.


Fes, fondata dal sultano idrisside Idris I tra il 789 e l'809, è la più antica delle città imperiali. Considerata la culla della civiltà e della religione del paese, è il principale centro religioso del Marocco. È stata capitale sotto numerose dinastie, tra cui gli Idrissidi, i Merinidi, i Wattasidi e periodicamente anche gli Alaouti. La sua medina, con le sue circa 9.000 stradine, rappresenta un labirinto di cultura e tradizione.


Marrakech, fondata dal sultano almoravide Youssef Ibn Tachfin nel 1062, è nota come la "Perla del Sud". Le sue mura rosse, i vivaci souk e la presenza di alcune delle più belle architetture islamiche l'hanno resa una delle città più visitate del Marocco. È stata capitale durante le dinastie almoravide, almohade e saadiana, oltre ad aver servito come "seconda capitale" sotto i Merinidi e gli Alaouti.


Meknes, conosciuta come la "Versailles del Marocco", deve il suo splendore al sultano alaouita Moulay Ismail, che nel XVII secolo la trasformò in una città regale ispirata alla famosa reggia francese. Fu capitale dal 1672 al 1727 e si distingue per i suoi 40 km di mura, la porta Bab Mansour, il palazzo e le scuderie reali.


Rabat, l'attuale capitale, è la più giovane tra le città imperiali. Fondata dal sultano almohade Abd al-Mumin nel 1150 e ampliata sotto Yaqub al-Mansur, divenne città imperiale solo sotto il sultano alaouita Mohammed III, prima di essere designata capitale del Marocco nel XX secolo. Ciò che la rende unica è l'unione tra capitale moderna e città storica, che crea un patrimonio particolare e un suggestivo mix di culture.


Grazie ad opere lussuose, palazzi, madrase (scuole coraniche), mura fortificate e moschee, queste quattro città hanno conquistato importanza, lustro e fascino nel corso dei secoli. Oggi rappresentano tappe imprescindibili per chi desidera scoprire l'anima autentica del Marocco e sono tra le mete più turistiche del paese, con la maggior parte dei viaggiatori che vi si reca per visitare i numerosi palazzi, giardini e cortili nascosti che conservano.


Le città imperiali del Marocco non sono solamente testimonianze di un passato glorioso, ma anche luoghi vivi e vibranti, dove la cultura marocchina si esprime ancora oggi in tutta la sua ricchezza e diversità, offrendo ai visitatori un'esperienza unica che unisce storia, arte e tradizione.

 

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Fes: la città spirituale e autentica

Tra le quattro città imperiali del Marocco, Fes brilla di luce propria come gioiello spirituale e culturale del paese. Fondata nell'809 dal sultano Idris II, questa perla del mondo islamico conserva un'autenticità che trasporta i visitatori indietro nel tempo, in un'epoca in cui tradizioni millenarie plasmavano la vita quotidiana.


Perdersi nella medina più grande del mondo


La medina di Fes el-Bali rappresenta il cuore pulsante della città e il più vasto centro storico del mondo arabo. Dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1981, questa intricata rete di vicoli ospita un labirinto di circa 9.500 stradine tortuose e strette, percorribili esclusivamente a piedi. I trasporti all'interno avvengono con asini carichi che spesso costringono i passanti a schiacciarsi contro le pareti nei passaggi più angusti.


L'ingresso principale alla medina avviene attraverso la maestosa porta Bab Boujloud, costruita nel 1913 in stile moresco con piastrelle azzurre e tre arcate simmetriche. Una volta varcata questa soglia, ci si immerge in un mondo dove perdersi è parte dell'esperienza. Non a caso, i turisti sono spesso consigliati di munirsi di guide ufficiali per orientarsi in questo dedalo di strade.
Due arterie principali attraversano la medina: Tala'a Kebira ('grande salita') e Tala'a Seghira ('piccola salita'), entrambe conducenti dalla porta principale fino alla moschea di Karaouine. Ogni quartiere tradizionale della medina era storicamente dotato di cinque strutture essenziali: un forno comunale (farran), bagni pubblici (hammam), una fontana (skaya), una scuola (msid) e una moschea.


Attualmente, la medina ospita oltre centomila abitanti e conserva le tradizioni artigianali che l'hanno resa famosa nei secoli: lavorazione del legno, ceramica, metallo e soprattutto il cuoio.


Le concerie e l'arte della pelle


Le concerie di Fes rappresentano uno dei pochi luoghi al mondo dove è possibile assistere a un processo artigianale rimasto immutato per quasi mille anni. Chouara, la più grande delle quattro concerie tradizionali della città, offre uno spettacolo unico di vasche colorate che sembrano una tavolozza d'artista.


Il processo di conciatura segue fasi precise: inizialmente, le pelli di mucca, capra, pecora o cammello vengono immerse per circa tre giorni in vasche contenenti una miscela di calce viva, orina bovina, acqua e sale. Questa operazione serve a rimuovere grasso e peli dall'animale. Successivamente, le pelli passano in vasche contenenti escrementi di piccione, ricchi di ammoniaca, che le ammorbidiscono preparandole ad assorbire i colori.


Dopo l'asciugatura al sole, che può durare fino a quattro giorni, si passa alla colorazione con tinte naturali: il fiore di papavero per il rosso, l'indaco per il blu, l'henné per l'arancione, il legno di cedro per il marrone, la menta per il verde e lo zafferano per il giallo. Per dare lucidità al prodotto finale viene utilizzato l'olio d'oliva.


I visitatori non possono entrare direttamente nelle concerie, ma possono osservare il processo dai terrazzi dei negozi di pelletteria circostanti. All'ingresso viene offerto un rametto di menta fresca da tenere sotto il naso per attenuare gli odori intensi che pervadono l'area.


L'università più antica del mondo


Nel cuore della medina sorge un altro tesoro inestimabile: la Moschea e Università al-Qarawiyyin (o al-Karaouine), considerata la più antica istituzione di istruzione superiore ancora in attività al mondo, riconosciuta come tale dall'UNESCO e dal Guinness dei Primati.
Fondata nell'859 da Fatima al-Fihriya, figlia di un ricco mercante, l'università iniziò come luogo di studio del Corano prima di espandersi ad altre discipline. Un dato sorprendente è che qui fu conferita la prima laurea in medicina documentata della storia, nel 1207, al Dottor Abdellah Ben Saleh Al Koutami.


Sebbene non accessibile ai non musulmani, la moschea può ospitare fino a 20.000 fedeli e custodisce una preziosa biblioteca con oltre 4.000 manoscritti antichi. Nel 1963, dopo l'indipendenza del Marocco, l'università fu ufficialmente trasformata in un'istituzione moderna con decreto reale, pur mantenendo il suo carattere storico e il prestigio che la rende seconda, insieme alla Zaytūna di Tunisi, solo ad al-Azhar del Cairo.

 

Meknes: la città dimenticata ma affascinante

A poche decine di chilometri da Fes si nasconde Meknes, forse la meno conosciuta delle città imperiali del Marocco, ma non per questo meno affascinante. Soprannominata la "Versailles del Marocco" e la "città dei cento minareti", questa perla architettonica è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1996 grazie alla sua straordinaria medina e ai resti dell'antico palazzo reale.


L'atmosfera autentica e poco turistica


Contrariamente alle sue sorelle imperiali, Meknes offre un'esperienza più autentica e rilassata. Mentre Marrakech e Fes pullulano di turisti, qui il ritmo è decisamente più tranquillo, permettendo ai visitatori di immergersi nella cultura marocchina senza fretta. Nonostante le sue dimensioni (la città conta circa 600.000 abitanti), l'atmosfera rimane sorprendentemente pacifica.


Il territorio che circonda Meknes è verdissimo, ricco di coltivazioni di olive considerate le migliori del Marocco, vigneti per la produzione di vino e numerosi frutteti. Questo paesaggio rigoglioso introduce il visitatore a una città che conserva ancora il fascino autentico di un tempo.


La medina di Meknes, più piccola rispetto a quelle delle altre città imperiali, si distingue per il suo carattere genuino. In piazza El Hedime, la monumentale porta Bab Mansour, completata nel 1732, rappresenta uno dei capolavori dell'arte ispano-moresca e funge da maestoso ingresso alla città vecchia.


Le scuderie reali e i granai di Moulay Ismail


Il complesso di Heri es-Souani (noto anche come Dar el-Ma) rappresenta indubbiamente l'attrazione più impressionante di Meknes. Questo colossale edificio, fatto costruire dal sultano Moulay Ismail tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, fungeva da granaio e da scuderia reale.
Le scuderie potevano ospitare fino a 12.000 cavalli, ciascuno con uno stalliere e uno schiavo dedicati. Il sultano nutriva infatti un amore sviscerato per questi animali, al punto che si dice li trattasse meglio degli esseri umani. Un sofisticato sistema di canali garantiva acqua fresca in ogni angolo della struttura.


Particolarmente ingegnoso è il sistema di conservazione dei granai: mura spesse tre metri, rare aperture nella volta e un sistema di canali d'acqua a pavimento mantenevano una temperatura costante, essenziale per preservare le derrate alimentari. Secondo alcune fonti, i magazzini potevano contenere fino a 20 anni di riserve di grano!


Oggi, nonostante parte della struttura sia stata danneggiata dal terremoto di Lisbona del 1755, ciò che resta è comunque impressionante: una vera e propria foresta di colonne a cielo aperto che testimonia la grandiosità della visione del sultano Moulay Ismail, il sovrano che trasformò Meknes da semplice centro provinciale a spettacolare capitale imperiale.

 

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Rabat: la capitale elegante e moderna

Rabat, attuale capitale del Marocco, rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione storica e modernità. Dichiarata capitale ufficiale nel 1956 dopo l'indipendenza del paese, questa città imperiale offre un'esperienza unica rispetto alle sue sorelle imperiali.


La Kasbah degli Oudaïa e la Torre di Hassan


La Kasbah degli Oudaïa, costruita nel XII secolo, è una fortezza che domina l'imboccatura del fiume Bouregreg. Questo antico campo militare fortificato, oggi patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 2012, incanta con i suoi vicoli dipinti di bianco e azzurro che ricordano l'influenza andalusa. I magnifici giardini andalusi, progettati dai francesi durante il periodo coloniale, offrono un'oasi di tranquillità tra alberi di arance, palme e bouganville.


La Torre di Hassan, invece, rappresenta il minareto incompiuto di quella che doveva essere la più grande moschea al mondo. Commissionata dal sultano Yacoub al-Mansour nel 1195, raggiunse solo 44 metri dei previsti 80 a causa della morte del sovrano nel 1199. Particolarità della torre è l'assenza di scale, sostituita da una rampa che avrebbe permesso al muezzin di salire a cavallo per recitare l'adhān.


Il Mausoleo di Mohammed V


Adiacente alla Torre di Hassan sorge il Mausoleo di Mohammed V, costruito tra il 1961 e il 1971. Questo capolavoro architettonico ospita le tombe del re Mohammed V, padre dell'indipendenza marocchina, e dei suoi due figli, il re Hassan II e il principe Moulay Abdellah. L'esterno è rivestito di marmo bianco italiano con un caratteristico tetto verde a piramide, mentre l'interno stupisce per le decorazioni in mosaico, la calligrafia coranica e la cupola in legno di cedro ricoperta di foglia d'oro.


Un mix tra storia e vita quotidiana


Inoltre, Rabat stupisce per la sua eleganza e ordine, con ampi viali alberati e una vibrante scena culturale. A differenza di altre città marocchine, la medina di Rabat mantiene un'atmosfera autentica e accogliente, meno caotica e più genuina. La città vanta anche importanti istituzioni culturali come il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea Mohammed VI, che ospita opere di oltre 200 artisti marocchini.


L'influenza francese, visibile nell'architettura e nell'urbanistica, si fonde armoniosamente con l'eredità marocchina, creando un ambiente che ricorda le città europee ma con un inconfondibile tocco esotico.

 

Marrakech: colori, caos e meraviglia

Marrakech, nota come la "Città Rossa", è forse la più affascinante delle città imperiali del Marocco, un luogo dove tutti i sensi vengono stimolati in un caleidoscopio di esperienze.


La piazza Jemaa el-Fna e i souk


Nel cuore di Marrakech pulsa l'iconica piazza Jemaa el-Fna, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Di giorno, questo teatro a cielo aperto ospita venditori di succo d'arancia, incantatori di serpenti e scimmie vestite con maglie da calcio o abiti da sposa. Quando il sole tramonta, tuttavia, la piazza subisce una metamorfosi magica trasformandosi in un immenso ristorante all'aperto dove i profumi delle specialità marocchine si mescolano ai suoni della musica tradizionale.


Dai confini settentrionali della piazza si diramano i coloratissimi souk, un labirinto di vicoli dove ogni merce ha la sua zona dedicata: Souk Attarine per le spezie, Souk Semmarine per i tessuti, Souk Smata per le tradizionali pantofole marocchine. Perdersi in questo dedalo di colori e profumi è parte integrante dell'esperienza.


I Giardini Majorelle e il Palazzo El Bahia


I Giardini Majorelle rappresentano un'oasi di pace nella frenesia cittadina. Creati nel 1931 dal pittore francese Jacques Majorelle e successivamente salvati dall'abbandono da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé nel 1980, questi giardini sono caratterizzati dal famoso blu cobalto intenso, il "blu Majorelle". Il giardino ospita oltre 600.000 visitatori all'anno attratti dalla ricchezza botanica e dai musei al suo interno.


Altrettanto impressionante è il Palazzo El Bahia, capolavoro dell'architettura marocchina esteso su otto ettari. Costruito alla fine del XIX secolo, il palazzo comprende circa 150 stanze riccamente decorate con marmo, legno e stucchi zellige. Particolarmente affascinante è l'harem che ospitava le quattro mogli e ventiquattro concubine del Gran Visir.


L'esperienza dell'hammam tradizionale


L'hammam tradizionale è un'esperienza culturale imperdibile a Marrakech. Presente in ogni quartiere, questo rituale di purificazione inizia con un bagno di vapore seguito dall'applicazione del sapone nero marocchino e da un vigoroso scrub con il guanto esfoliante "kessa".
Gli hammam pubblici, frequentati principalmente dai locali, costano circa 3 euro e offrono un'immersione autentica nella cultura marocchina. I più timidi possono optare per hammam privati più simili a spa, che offrono un'esperienza più lussuosa pur mantenendo la tradizione.

 

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Il fascino senza tempo delle città imperiali del Marocco

Le quattro città imperiali del Marocco rappresentano, senza dubbio, un patrimonio culturale e storico di inestimabile valore. Attraverso i secoli, Fes, Meknes, Rabat e Marrakech hanno mantenuto la loro unicità pur condividendo l'eredità delle dinastie che le hanno scelte come capitali.


Fes ci conquista con la sua autenticità spirituale, le sue concerie millenarie e l'università più antica del mondo. Meknes, spesso dimenticata dai percorsi turistici più battuti, sorprende con la maestosità delle sue scuderie reali e l'atmosfera genuina. Rabat, invece, affascina con il suo equilibrio perfetto tra tradizione e modernità, mentre Marrakech cattura l'immaginazione con i suoi colori vivaci, i souk labirintici e la vita pulsante di Piazza Jemaa el-Fna.


Ciascuna di queste città racconta un capitolo fondamentale della storia marocchina. Inoltre, la loro diversità offre ai viaggiatori esperienze complementari: dall'immersione spirituale di Fes alla tranquillità elegante di Meknes, passando per la raffinatezza cosmopolita di Rabat fino all'energia travolgente di Marrakech.


Sebbene ogni città imperiale meriti una visita approfondita, un itinerario che le comprenda tutte regala una comprensione più completa dell'anima marocchina. La vicinanza geografica, fortunatamente, consente di includerle in un unico viaggio, idealmente di almeno dieci giorni per assaporare appieno ciò che ciascuna ha da offrire.


Al termine di questo percorso tra le città imperiali, il visitatore non porta con sé soltanto fotografie di monumenti straordinari, ma soprattutto il ricordo di esperienze sensoriali indimenticabili: i profumi delle spezie nei souk, i colori delle ceramiche e dei tessuti, il sapore del tè alla menta bevuto all'ombra di un palazzo secolare, il suono delle preghiere che si diffondono dalle moschee.


In definitiva, le città imperiali del Marocco non sono semplicemente destinazioni turistiche, ma veri e propri portali verso un mondo dove la storia, l'arte e le tradizioni continuano a vivere in perfetta armonia con la contemporaneità.

 

FAQs

Q1. Quali sono le quattro città imperiali del Marocco? Le quattro città imperiali del Marocco sono Fes, Marrakech, Meknes e Rabat. Ognuna di queste città è stata capitale del regno in diverse epoche storiche.


Q2. Cosa rende Fes una città imperiale unica? Fes è considerata la capitale spirituale del Marocco e ospita la medina più grande del mondo, con circa 9.000 stradine. È anche sede dell'università Al-Quaraouiyine, fondata nell'859 d.C., considerata la più antica del mondo.


Q3. Qual è l'attrazione principale di Meknes? L'attrazione principale di Meknes è il complesso di Heri es-Souani, che comprende le imponenti scuderie reali e i granai costruiti dal sultano Moulay Ismail. Queste strutture potevano ospitare fino a 12.000 cavalli e contenere 20 anni di riserve di grano.


Q4. Cosa c'è da vedere a Rabat? A Rabat, i principali punti di interesse includono la Kasbah degli Oudaïa, la Torre di Hassan, il Mausoleo di Mohammed V e il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea Mohammed VI. La città offre un mix unico di storia e modernità.


Q5. Qual è l'esperienza da non perdere a Marrakech? A Marrakech, l'esperienza imperdibile è visitare la piazza Jemaa el-Fna, soprattutto al tramonto quando si trasforma in un grande ristorante all'aperto. Altri luoghi da non perdere sono i colorati souk, i Giardini Majorelle e il Palazzo El Bahia.