Bab El Mansour: Storia del Portale Maestoso del Marocco

Bab El Mansour si erge maestoso come uno dei portali monumentali più imponenti del Nord Africa, considerato l'ingresso principale alla città imperiale di Meknes e il punto focale dell'antica medina. Questo straordinario capolavoro architettonico, che misura quasi 30 metri di larghezza, fu commissionato dal sultano Ismail bin Muhammad I (Moulay Ismail) durante il suo regno dal 1672 al 1727.


La storia di Bab El Mansour Meknes Morocco è particolarmente affascinante poiché, nonostante sia stato iniziato sotto Moulay Ismail, il portale fu completato solo nel 1732 durante il regno di suo figlio, Moulay Abdellah. L'imponente struttura in mattoni presenta un portale centrale con una porta in legno, fiancheggiato da due bastioni quadrati. A renderlo ancora più straordinario sono le elaborate decorazioni: un fregio calligrafico, arabeschi traforati e disegni in zellij verde e bianco che testimoniano l'eccezionale maestria artigianale dell'epoca. Inoltre, l'iscrizione araba nella parte superiore del portale è una poesia che, nella voce del portale stesso, celebra la sua bellezza e la potenza di Moulay Abdallah.

 

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Indice dei contenuti:

Le origini storiche del Bab El Mansour

Le ambizioni architettoniche del Marocco del XVII secolo trovano espressione monumentale nel maestoso Bab El Mansour, un portale la cui storia è profondamente intrecciata con il destino della città di Meknes.


La visione di Moulay Ismail


Salito al trono nel 1672 dopo la morte del fratello, il sultano Moulay Ismail ibn Sharif concepì Bab El Mansour non come semplice struttura difensiva, ma come sontuoso omaggio a sé stesso e alla forte ortodossia musulmana della sua dinastia. La progettazione di questo imponente portale fu affidata a Mansour Laalej (o al-'Alj), un cristiano convertito all'Islam che cercava di ascendere nella corte del sultano. Il nome stesso del portale deriva da questo architetto - mansour in arabo significa "vittorioso".


Una leggenda locale racconta che quando Moulay Ismail chiese all'architetto se avrebbe potuto realizzare un'opera più bella, questi rispose affermativamente, provocando l'ira del sultano che lo fece giustiziare. Tuttavia, i documenti storici smentiscono questa colorita narrazione, poiché il portale fu completato solo dopo la morte del sultano.


Il ruolo di Meknes come capitale imperiale


Moulay Ismail scelse deliberatamente Meknes come capitale del suo regno, preferendola alle storiche Fes e Marrakech. Infatti, questa decisione gli permetteva di allontanarsi dall'influenza delle élite tradizionali, costruendo una nuova base da cui esercitare un potere assoluto.
Inizialmente, il sultano ordinò la demolizione delle strutture esistenti risalenti all'antica kasbah medievale per fare spazio alla sua città imperiale. La grande piazza pubblica davanti alla Kasbah, chiamata el-Hedim (o Place el-Hedim), deve il suo nome proprio alle macerie ("le rovine") accumulate durante queste demolizioni.


Durante i 55 anni del suo regno, Moulay Ismail trasformò Meknes in una città impressionante, circondata da mura che si estendevano per 40 chilometri con venti porte monumentali. I lavori di costruzione furono eseguiti da lavoratori stipendiati e contingenti di schiavi, benché le storie sui decine di migliaia di schiavi cristiani utilizzati siano alquanto esagerate.


Completamento sotto Moulay Abdallah


Sebbene Bab El Mansour fosse uno degli ultimi progetti di Moulay Ismail, il portale fu completato solo nel 1732, cinque anni dopo la sua morte, durante il regno di suo figlio Moulay Abdallah. I lavori furono supervisionati dal caid Jilali, come indicato in un'iscrizione in caratteri corsivi nella parte superiore dell'edificio.


Sulla sommità del portale si trova un'elaborata iscrizione in arabo che, tradotta, recita: "Sono il portale più bello del Marocco. Sono come la luna nel cielo. Proprietà e ricchezza sono scritte sul mio fronte". Questa poesia, nella voce del portale stesso, celebra la sua bellezza e, di conseguenza, la potenza di Moulay Abdallah.


Inoltre, l'edificio diventò sede del tribunale del pascià (governatore) della città, che vi teneva riunioni per risolvere dispute e pranzava con i capi militari dopo le preghiere del venerdì. Davanti al Bab Mansour si svolgevano anche cerimonie religiose (mussem) e militari, una tradizione che è sopravvissuta fino ai giorni nostri.

 

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Architettura e design del portale

La maestria architettonica marocchina trova la sua massima espressione nella struttura imponente di Bab El Mansour, un capolavoro che unisce tradizione islamica e influenze mediterranee in un insieme armonioso e spettacolare.


Struttura e dimensioni principali


Il maestoso portale in mattoni si estende per quasi 30 metri di larghezza e raggiunge un'altezza di 16 metri, dominando completamente la vivace Piazza el-Hedim. La struttura principale comprende un portale centrale dotato di un'ampia porta in legno, fiancheggiato da due bastioni quadrati. All'interno, il passaggio della porta segue un percorso a gomito, svoltando di 90 gradi due volte e collegando le doppie mura della Kasbah. Questo particolare design non è solo decorativo ma anche funzionale, poiché serviva a proteggere l'ingresso della città imperiale.


L'arco a ferro di cavallo e la cornice rettangolare


Il portale centrale è caratterizzato da un imponente arco a ferro di cavallo alto 8 metri con una leggera curvatura. Questo arco, elemento distintivo dell'architettura islamica occidentale, è incorniciato all'interno di una struttura rettangolare che misura circa 16 metri, creando un contrasto geometrico che amplifica l'impatto visivo della porta. Inoltre, la progettazione si basa sui prototipi almohadi, come Bab Agnaou e la porta della Kasbah degli Udaya, ma introduce anche significativi elementi innovativi.


Decorazioni in zellij e arabeschi


La facciata esterna del portale è interamente ricoperta da un'impressionante decorazione che consiste in un motivo ripetuto darj-wa-ktaf (un pattern a forma di losanga stilizzato nell'architettura marocchina). Gli spazi vuoti all'interno di questo motivo sono riempiti con colorati zellij (mosaici di piastrelle) in verde e bianco, un elemento che rappresentava una novità per i portali monumentali marocchini. Le rientranze degli archi sono invece decorate con piastrelle dipinte ad arabesco, mentre nella parte superiore corre un'elaborata iscrizione araba dipinta su piastrelle.


Colonne di marmo e influenze romane


Particolarmente affascinanti sono le massicce colonne di marmo che sostengono grandi pilastri sporgenti ai lati dei bastioni. Queste colonne, con capitelli compositi finemente ornati, sono di origine romana e provengono probabilmente dal vicino sito archeologico di Volubilis. La loro presenza testimonia l'integrazione di elementi classici nell'architettura islamica, caratteristica del patrimonio architettonico marocchino che ha sempre saputo fondere influenze berbere, romane, bizantine, visigotiche e medio-orientali. In effetti, i bastioni quadrati sono sostenuti da quattro spesse colonne tozze agli angoli con archi a ferro di cavallo tra di esse, creando una loggia cava alla base delle torri.

Simbolismo e significato culturale

Oltre alla sua imponente presenza fisica, Bab El Mansour racchiude profonde stratificazioni di significato che lo rendono un simbolo culturale fondamentale di Meknes e del patrimonio marocchino.


Il nome 'Mansour' e le sue interpretazioni


Il nome del celebre portale ha origini interessanti che testimoniano la ricca storia interculturale del Marocco. Secondo i cronisti, il monumento deve il suo nome all'architetto, un cristiano convertito all'Islam ('alj), probabilmente di origine spagnola, che adottò il nome "al-Mansur" dopo la conversione. Infatti, "mansour" in arabo significa "vittorioso", un termine che rispecchia sia il destino personale dell'architetto sia l'ambizione imperiale della dinastia alawita.


Alcune fonti storiche si riferiscono all'architetto come Mansour Laalej, il cui nome si traduce in "rinnegato vittorioso", un uomo che cercava di ascendere nella corte del sultano attraverso questa monumentale opera architettonica. La tradizione popolare ha trasmesso varie interpretazioni di questo nome, rafforzando il significato simbolico del portale come emblema di trionfo e conversione.


L'iscrizione poetica in arabo


Nella parte superiore del portale, al di sopra delle altre decorazioni e correndo lungo tutta la sua lunghezza, si trova un'elaborata iscrizione araba dipinta su piastrelle. Questo testo rappresenta una poesia in cui il portale stesso si esprime in prima persona, dichiarando: "Sono il portale più bello del Marocco. Sono come la luna nel cielo. Proprietà e ricchezza sono scritte sul mio fronte". Questa personificazione del monumento non è solo un esempio di raffinata poesia araba, ma anche un manifesto del potere imperiale che si esprime attraverso l'architettura.


Il portale come simbolo di potere e bellezza


Bab El Mansour fu concepito non come semplice struttura difensiva, ma come omaggio elaborato al sultano e alla forte ortodossia musulmana della sua dinastia. Il portale simboleggia la potenza e la grandiosità della dinastia alawita, servendo come testimonianza tangibile della magnificenza del regno di Moulay Ismail.


Nel corso dei secoli, il monumento ha assunto molteplici funzioni cerimoniali e amministrative. L'edificio ospitava il tribunale del pascià della città, che vi teneva riunioni per dirimere controversie e pranzava con i capi militari dopo le preghiere del venerdì. Davanti a Bab El Mansour si svolgevano anche cerimonie religiose (mussem) e militari, una tradizione che è sopravvissuta fino ai giorni nostri.

 

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Il Bab El Mansour oggi

Attualmente, il leggendario Bab El Mansour attraversa una fase significativa di trasformazione che ne ridefinisce l'interazione con visitatori e residenti di Meknes.


Accessibilità e uso attuale


Purtroppo, il portale maestoso è sottoposto a importanti lavori di restauro che hanno limitato notevolmente la sua accessibilità. I visitatori che si recano a Meknes per ammirare questo capolavoro architettonico trovano la struttura avvolta da impalcature e parzialmente coperta da un grande manifesto che ne riproduce l'immagine. I lavori, iniziati nel 2019, hanno subito ritardi a causa della pandemia COVID-19, con previsioni di completamento che variano tra la fine del 2023 e aprile 2024.


Nonostante i lavori in corso, è possibile intravedere parti della struttura originale, in particolare gli stucchi finemente dipinti visibili dai bordi delle protezioni. Durante i periodi di accessibilità normale, il portale è generalmente chiuso al passaggio, ma gli spazi interni vengono occasionalmente aperti.


Eventi ed esposizioni


Sebbene l'accesso sia attualmente limitato, Bab El Mansour rappresenta molto più di un semplice monumento storico. Infatti, l'interno del portale viene periodicamente utilizzato come spazio espositivo per mostre temporanee d'arte e cultura. Durante questi eventi, i visitatori hanno l'opportunità unica di entrare all'interno della struttura, solitamente inaccessibile, e ammirare non solo le mostre contemporanee ma anche i dettagli architettonici interni del portale.
La piazza El Hedim, che si estende davanti al portale, rimane un centro vivace di attività culturali dove mercanti, acrobati e artisti di strada si radunano al tramonto, creando un'atmosfera vibrante che contrasta con la solennità monumentale del portale.


Conservazione e patrimonio UNESCO


In quanto parte integrante della città storica di Meknes, riconosciuta Patrimonio dell'Umanità UNESCO, Bab El Mansour beneficia di speciali misure di protezione e conservazione. Tuttavia, come molti siti storici africani, il portale affronta sfide uniche legate alla conservazione: risorse limitate, minacce ambientali e la necessità di infrastrutture di preservazione adeguate.


Recentemente, sono state sviluppate innovative tecnologie di conservazione, tra cui una piattaforma "Digital Twin" per Bab El Mansour che monitora la salute strutturale dell'edificio e rileva i danni nel tempo. Questo approccio all'avanguardia prevede l'installazione strategica di sensori in aree chiave come l'arco principale e i punti di maggiore stress strutturale, per raccogliere dati in tempo reale sulle condizioni del monumento.


Nonostante le attuali limitazioni di accesso, Bab El Mansour rimane una tappa imperdibile per i visitatori di Meknes e un simbolo indelebile del patrimonio culturale marocchino.

Un Viaggio nel Tempo

Bab El Mansour rappresenta indubbiamente uno dei tesori architettonici più preziosi del Marocco. Questo maestoso portale, completato nel 1732, unisce magnificamente elementi artistici islamici con influenze mediterranee, creando così un capolavoro che trascende il tempo. La sua imponente struttura, che si estende per quasi 30 metri di larghezza, domina la vivace Piazza el-Hedim testimoniando la grandiosità della dinastia alawita.


Al di là della sua bellezza estetica, il portale racchiude inoltre un profondo simbolismo culturale. Le elaborate iscrizioni poetiche, i mosaici in zellij e le colonne romane riutilizzate raccontano una storia di interculturalità e potere imperiale che ha caratterizzato la Meknes del XVII secolo. Nonostante i lavori di restauro attualmente in corso abbiano temporaneamente limitato la sua accessibilità, l'importanza di Bab El Mansour come patrimonio dell'UNESCO rimane intatta.


Durante i secoli, questo monumentale ingresso è passato dall'essere simbolo di potere militare a spazio culturale vibrante. Gli innovativi metodi di conservazione, specialmente la piattaforma "Digital Twin", garantiranno certamente che le future generazioni possano continuare ad ammirare questa meraviglia architettonica.


La storia di Bab El Mansour ci insegna, in definitiva, come l'architettura possa trascendere la sua funzione pratica per diventare espressione artistica di identità nazionale. Questo straordinario portale non è semplicemente una porta tra due spazi, ma piuttosto un passaggio attraverso il tempo, che collega il glorioso passato di Meknes con il suo presente e futuro. Chiunque visiti il Marocco dovrebbe, senza alcun dubbio, includere questa gemma architettonica nel proprio itinerario, anche solo per ammirarne la maestosa facciata che, come proclama la stessa iscrizione poetica, si erge "come la luna nel cielo".

 

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FAQs

Q1. Quando fu completato il Bab El Mansour e chi lo commissionò? Il Bab El Mansour fu commissionato dal sultano Moulay Ismail nel XVII secolo, ma fu completato solo nel 1732 durante il regno di suo figlio Moulay Abdallah.


Q2. Quali sono le caratteristiche architettoniche più notevoli del Bab El Mansour? Il portale si distingue per il suo imponente arco a ferro di cavallo, le elaborate decorazioni in zellij verde e bianco, gli arabeschi traforati e le massicce colonne di marmo di origine romana.


Q3. Qual è il significato del nome "Bab El Mansour"? Il nome deriva dall'architetto Mansour Laalej, un cristiano convertito all'Islam. "Mansour" in arabo significa "vittorioso", riflettendo sia il destino dell'architetto che l'ambizione imperiale della dinastia alawita.


Q4. Come viene utilizzato il Bab El Mansour oggi? Attualmente, il portale è sottoposto a lavori di restauro. In tempi normali, viene occasionalmente utilizzato come spazio espositivo per mostre d'arte e cultura, pur rimanendo generalmente chiuso al passaggio.


Q5. Quali misure sono state adottate per preservare il Bab El Mansour? Come parte del patrimonio UNESCO di Meknes, il portale beneficia di speciali misure di conservazione. Recentemente, è stata sviluppata una piattaforma "Digital Twin" che monitora la salute strutturale dell'edificio utilizzando sensori strategicamente posizionati.