Kasbah di Ouddaya: L’Antico Cuore di Rabat

La Kasbah di Ouddaya, riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2012, rappresenta uno dei tesori più affascinanti del Marocco. Situata su uno sperone roccioso che si affaccia sul fiume Bou Regreg e sull'Oceano Atlantico, questa fortezza storica fu edificata nel XII secolo dagli Almoravidi.


La sua storia millenaria racconta di un passato ricco di eventi significativi, infatti nel 1624 divenne il cuore pulsante della Repubblica di Salé, uno stato autonomo governato dai corsari moreschi per 44 anni. Inoltre, la presenza della Moschea El Atiqa, la più antica di Rabat, e la maestosa porta Bab Oudaya, costruita nel 1195 dal Sultano Almohade Yacoub al Mansour, testimoniano l'importanza storica e architettonica di questo complesso monumentale.


Con i suoi caratteristici edifici bianchi e blu che creano un contrasto pittoresco con l'oceano, la Kasbah di Ouddaya continua a incantare visitatori da tutto il mondo, offrendo un viaggio attraverso secoli di storia e cultura marocchina.

 

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Indice dei contenuti:

Le origini della Kasbah di Ouddaya

Situata maestosamente sulla collina che domina la foce del fiume Bou Regreg, la Kasbah di Ouddaya rappresenta il cuore antico di Rabat e racchiude in sé quasi mille anni di storia marocchina.


La fondazione nel XII secolo


Innanzitutto, le origini di questa imponente fortezza risalgono al X secolo, quando gli Omayyadi di Cordova o i loro alleati berberi Zenata fondarono un ribat (monastero fortificato) per difendersi dai berberi Barghawata. Tuttavia, la vera nascita della Kasbah come la conosciamo oggi avvenne sotto diverse dinastie. Uno degli ultimi emiri Almoravidi, Tashfin ibn Ali (1143-1145), costruì un nuovo ribat sul sito dell'attuale cittadella durante i suoi tentativi di respingere il Califfato Almohade.


Successivamente, quando gli Almohadi sconfissero gli Almoravidi nel 1150, il califfo Abd al-Mu'min edificò una nuova kasbah sulle rovine del precedente ribat, includendo al suo interno un palazzo e una moschea. Inoltre, fece scavare un canale sotterraneo per deviare una fonte d'acqua nell'area, permettendo così il futuro insediamento e l'urbanizzazione.


Il califfo Yaqub al-Mansur (1184-1199) ampliò ulteriormente il progetto, costruendo una nuova capitale imperiale fortificata chiamata al-Mahdiyya o Ribat al-Fath. Durante questo periodo venne eretta anche la monumentale porta della kasbah, Bab Oudaia, considerata uno dei capolavori dell'architettura almohade e marocchina.


Il significato del nome Ouddaya


Il nome "Ouddaya" (o "Udayas") deriva da una tribù araba che si stabilì nella fortezza molto tempo dopo la sua costruzione. Infatti, questo nome venne associato alla kasbah solo nel XIX secolo, dopo che la tribù degli Udaya fu espulsa definitivamente da Fez e una frazione di essa si stabilì nella kasbah, all'epoca disabitata.


La tribù degli Oudaya giocò un ruolo significativo nella storia della fortezza quando il sultano Yacoub al Mansour li assunse per difendere la città, rafforzando ulteriormente la struttura con l'aggiunta di bastioni occidentali e costruendo un sontuoso palazzo per sé stesso.


L'importanza strategica della posizione


La posizione della Kasbah di Ouddaya fu scelta con estrema cura per il suo valore strategico. Situata su una scogliera all'imboccatura del fiume Bou Regreg, di fronte alla città di Salé, offriva una posizione naturalmente fortificata.
Da questo punto elevato, la fortezza consentiva il controllo sia sulla città romana di Sala Colonia (oggi conosciuta come Necropoli di Chellah) sia sulla foce navigabile del fiume Bou Regreg. Questa posizione privilegiata permetteva di difendere la città dagli attacchi via mare, proteggendola sia dalle navi pirata che dalle forze d'invasione.


Pertanto, nel corso dei secoli, la Kasbah è stata al centro di importanti lavori di costruzione, tra cui Bab el-Kebir (la monumentale porta almohade), il bastione del sultano alawita Moulay Rachid e la residenza principesca di Moulay Ismaïl (1672-1727).

 

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L'era dei corsari e la Repubblica di Salé

Uno degli episodi più affascinanti nella storia della Kasbah di Ouddaya fu la sua trasformazione in base per corsari e centro di una repubblica indipendente nel XVII secolo.


I pirati moreschi e la loro influenza


Nel 1609, il re Filippo III di Spagna decretò l'espulsione di tutti i Moriscos (discendenti di musulmani convertiti forzatamente al cristianesimo) dalla penisola iberica. Circa 2000 di questi rifugiati, originari principalmente della città di Hornachos vicino Badajoz, si stabilirono attorno a Salé e occuparono la kasbah, attraendo tra 5000 e 14000 altri Moriscos.


Questi esiliati portarono con loro avanzate tecniche di navigazione e costruzione navale, permettendo ai corsari di estendere le loro attività nell'Oceano Atlantico. Utilizzando la favorevole posizione strategica della Kasbah, i corsari (noti come "Salé Rovers") iniziarono a predare navi mercantili lungo le coste dell'Europa occidentale, catturando equipaggi che venivano generalmente venduti come schiavi.


La nascita della Repubblica Corsara


Progressivamente, i corsari guadagnarono potere e ricchezza, fino a quando nel 1624, insieme ai Salé Rovers guidati dal pirata olandese Jan Janszoon (conosciuto anche come Murad Reis il Giovane), dichiararono Rabat uno stato autonomo, noto come Repubblica di Salé o Repubblica Corsara.


La repubblica era governata da un consiglio chiamato Diwan, composto da 12-14 notabili che eleggevano annualmente un Governatore e un Capitano Generale della Fortalesa. Tra il 1627 e il 1630, il consiglio era principalmente controllato dagli Hornacheros, che erano più potenti dei Moriscos non-Hornacheros, conosciuti anche come Andalusi.


Durante questo periodo, la Kasbah di Ouddaya servì come importante centro della Repubblica di Salé. I corsari costruirono anche un'ampia piattaforma sul bordo nordorientale della kasbah, affacciata sul fiume, utilizzata per la segnalazione semaforica.


La fine dell'autonomia e il ritorno al regno


Nonostante la sua potenza e l'influenza internazionale, la Repubblica di Salé ebbe vita breve. Infatti, dopo 44 anni di autonomia, nel 1666 il sultano Moulay Rashid della dinastia Alawita (che ancora oggi governa il Marocco) conquistò Rabat e Salé, ponendole sotto il suo controllo e unificando il regno.


Tuttavia, il sultano non pose fine alle attività dei corsari, che continuarono a utilizzare il porto di Rabat fino all'inizio del XIX secolo, ben oltre la fine dell'Età d'Oro della Pirateria. Durante il regno di Moulay Slimane, all'inizio del XIX secolo, la pirateria fu finalmente soppressa.

L'architettura unica della Kasbah

L'incanto architettonico della Kasbah di Ouddaya risiede nella sua straordinaria fusione di elementi stilistici che raccontano secoli di storia marocchina. Questo complesso, parte del sito UNESCO "Rabat, Capitale Moderna e Città Storica: un Patrimonio Condiviso" dal 2012, rappresenta un tesoro di forme, colori e strutture che incantano visitatori da ogni parte del mondo.


La maestosa porta Bab Oudaia


La più spettacolare via d'accesso alla Kasbah è l'imponente porta almohade Bab Oudaia, edificata nel 1195. Collocata strategicamente di fronte al cuore della città e nelle immediate vicinanze dell'originale palazzo, questa monumentale entrata aveva funzione più cerimoniale che difensiva. Realizzata con pietre squadrate di colore ocra rossastro, la porta è composta da un arco a ferro di cavallo fiancheggiato da due torri.


La decorazione della porta rappresenta uno dei gioielli dell'arte almohade. L'arco è impreziosito da una fascia curva con forme geometriche intrecciate, circondata da una cornice rettangolare delineata da un'iscrizione coranica in caratteri cufici. Una peculiarità decorativa sono i motivi a serpente alla base degli archi festonati, un elemento insolito nell'arte decorativa marocchina.


Le case bianche e blu di influenza andalusa


Oltrepassando la porta, ci si immerge in un quartiere residenziale caratterizzato da stradine strette fiancheggiate da abitazioni dipinte di bianco con tocchi di blu. Questi colori, che creano un suggestivo contrasto con l'oceano, rappresentano l'influenza dei rifugiati musulmani provenienti dalla Spagna che si stabilirono qui.


Ogni muro nella Kasbah è dipinto con questa combinazione cromatica. Esistono diverse interpretazioni sul significato di questa scelta: proteggere le case dagli spiriti maligni, seguire le tradizioni ebraiche introdotte negli anni '30, tenere lontane le zanzare, rappresentare il colore dell'acqua, o semplicemente conferire un aspetto distintivo all'insediamento.


La Moschea El Atiqa e il suo significato


La Kasbah custodisce la più antica moschea di Rabat, conosciuta come Moschea El Atiqa o Jami'al-'Atiq. Edificata nel 1150 durante il regno di Abd al-Mu'min, è rimasta sempre aperta alla preghiera e ha subito diversi interventi nel corso dei secoli.


Il suo minareto, decorato con piccole arcate, fu restaurato nel XVIII secolo durante il regno del Sultano Mohammed ben Abdallah grazie ai fondi donati da un corsaro inglese convertito all'Islam, noto come Ahmed el-Inglizi o Mohamed al-Inglizi. Nonostante le modifiche, questo edificio sacro mantiene il suo ruolo centrale nella vita spirituale della comunità e testimonia le profonde radici islamiche della Kasbah di Ouddaya.

 

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I tesori nascosti all'interno delle mura

Varcando le antiche mura della Kasbah di Ouddaya, i visitatori vengono accolti da autentici tesori che raccontano la ricchezza culturale e la bellezza naturale di questo luogo incantevole.


I Giardini Andalusi: un'oasi di tranquillità


All'interno della fortezza, i Giardini Andalusi rappresentano un angolo di paradiso che invita alla contemplazione. Creati tra il 1915 e il 1918 durante il Protettorato francese sotto la direzione dell'architetto Maurice Tranchant De Lunel, questi giardini sorgono sul sito degli antichi giardini del palazzo del sultano. Ispirati ai giardini moreschi dell'Andalusia, si estendono per ben 8.400 metri quadrati e sono caratterizzati da una struttura geometrica con sezioni rettangolari, fontane decorate con piastrelle e vialetti ombreggiati.


La vegetazione lussureggiante include alberi da frutto, bouganville colorate e piante aromatiche che riempiono l'aria di profumi inebrianti. Questo spazio verde è particolarmente apprezzato nelle ore più calde della giornata, quando l'ombra degli aranci offre un gradito riparo dal sole. L'ingresso ai giardini è gratuito, rendendoli una tappa imperdibile per chiunque visiti la kasbah.


Il Museo degli Oudaya e i suoi artefatti


Adiacente ai giardini sorge il Museo degli Oudaya, uno dei più antichi musei pubblici del Marocco, fondato nel 1915 insieme al Museo Batha di Fez. Ospitato nei padiglioni dell'ex palazzo del sultano Moulay Ismail, rappresenta un capolavoro architettonico di ispirazione andalusa.


Il museo custodisce una delle più grandi collezioni museali del paese. Inizialmente composto da collezioni private (ceramiche, ottoni e legno intagliato della collezione Libert; gioielli in argento della collezione Besancenot), il museo si è arricchito continuamente con nuove acquisizioni. La prima sala espone splendidi gioielli in argento e oro provenienti dall'Alto Atlante, Medio Atlante, Anti-Atlante e Sahara. Due logge ospitano ceramiche smaltate blu o policrome del XIX e inizio XX secolo. Inoltre, sono esposti abiti tradizionali, accessori cerimoniali cittadini e una preziosa collezione di ornamenti in oro di alto valore estetico e storico.


La terrazza panoramica e la vista sull'Atlantico


Nella parte settentrionale della fortezza, la piazza Plateforme du Sémaphore offre una vista mozzafiato sulle mura della fortezza e sulle spiagge circostanti. Questo punto panoramico permette di ammirare lo spettacolare incontro tra il fiume Bou Regreg e l'Oceano Atlantico.


Il Café des Oudayas (ex Café Maure), situato in questa zona, è un luogo amato sia dai turisti che dai locali. Con le sue soleggiate terrazze, offre un ambiente ideale per gustare un tradizionale tè alla menta accompagnato da dolci marocchini, mentre si contempla la splendida vista sul fiume. Come affermano molti visitatori, "Sicuramente il posto migliore che trascende i miei sensi".

Storia scolpita nelle pietre

La Kasbah di Ouddaya rappresenta certamente uno dei tesori più affascinanti del patrimonio culturale marocchino. Attraverso i secoli, questa fortezza ha saputo conservare il suo carattere unico, fondendo armoniosamente elementi architettonici andalusi con la tradizione locale.


Gli edifici bianchi e blu, i giardini lussureggianti e il museo ricco di storia raccontano una storia millenaria che continua a vivere nelle stradine della kasbah. Particolarmente significativa risulta la sua evoluzione storica: da fortezza militare a repubblica corsara, fino a diventare oggi un punto di riferimento culturale riconosciuto dall'UNESCO.


La vista mozzafiato sull'Oceano Atlantico, insieme al fascino senza tempo dei Giardini Andalusi e alla maestosità della porta Bab Oudaia, rendono questa cittadella un luogo davvero speciale. Chi visita la Kasbah di Ouddaya non scopre solamente un monumento storico, ma vive un'esperienza autentica dove passato e presente si intrecciano in modo armonioso.

 

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FAQs

Q1. Dove si trova la Kasbah di Ouddaya? La Kasbah di Ouddaya si trova a Rabat, la capitale del Marocco. È situata su uno sperone roccioso che si affaccia sul fiume Bou Regreg e sull'Oceano Atlantico, offrendo una posizione strategica e panoramica.


Q2. Quando è stata costruita la Kasbah di Ouddaya? La Kasbah di Ouddaya ha origini che risalgono al XII secolo. Fu inizialmente costruita dagli Almoravidi e successivamente ampliata e fortificata dalle dinastie Almohade e Alawita nel corso dei secoli successivi.


Q3. Perché le case della Kasbah sono dipinte di bianco e blu? Le case della Kasbah sono dipinte di bianco con tocchi di blu come risultato dell'influenza dei rifugiati musulmani provenienti dalla Spagna. Questa combinazione di colori crea un suggestivo contrasto con l'oceano e conferisce un aspetto distintivo all'insediamento.


Q4. Cosa si può visitare all'interno della Kasbah di Ouddaya? All'interno della Kasbah si possono visitare i Giardini Andalusi, un'oasi di tranquillità, il Museo degli Oudaya che espone preziosi artefatti marocchini, e la Moschea El Atiqa, la più antica di Rabat. Inoltre, c'è una terrazza panoramica che offre una vista mozzafiato sull'Oceano Atlantico.


Q5. Qual è il significato storico della Kasbah di Ouddaya? La Kasbah di Ouddaya ha una ricca storia che include il suo ruolo come fortezza militare, centro della Repubblica di Salé (una repubblica corsara indipendente nel XVII secolo), e residenza reale. Oggi è riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, testimoniando secoli di storia e cultura marocchina.