Cosa Mangiare in Marocco: Guida ai Tesori Culinari

La cucina marocchina, con cosa mangiare in Marocco che rappresenta un vero viaggio sensoriale, è caratterizzata da un'esplosione di sapori unici al mondo. Infatti, ogni piatto marocchino racconta una storia di tradizioni millenarie, dove le influenze mediterranee si fondono perfettamente con quelle indiane, soprattutto nell'uso delle spezie. Non è raro trovare miscele come il Ras el Hanout, un insieme di circa 30 spezie diverse che arricchisce molti piatti tradizionali.


I piatti tipici del Marocco sono il risultato di tecniche di cottura lente e meticolose, come dimostra il cous cous, che richiede almeno due ore di preparazione attraverso un processo di granulazione e cottura a vapore. Inoltre, specialità come il Tajine, cucinato nell'omonimo recipiente conico che intensifica i sapori, o la Harira, una zuppa sostanziosa servita durante il Ramadan, rappresentano l'essenza di questa tradizione culinaria. In questa guida, esploreremo tutti i tesori gastronomici che questo affascinante paese nordafricano ha da offrire, dal pane Khobz, presente in ogni pasto, fino al tè alla menta, simbolo dell'ospitalità marocchina.

 

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Indice dei contenuti:

I fondamenti della cucina marocchina

I fondamenti della cucina marocchina sono radicati in secoli di storia e tradizioni, dove diverse culture si sono intrecciate creando un patrimonio gastronomico unico. Al centro di questa ricchezza culinaria troviamo un'armoniosa combinazione di ingredienti, tecniche e rituali che rendono i piatti tipici del Marocco così affascinanti e complessi.


Spezie e aromi più usati


Le spezie rappresentano l'anima di cosa mangiare in Marocco, donando ai piatti quella complessità aromatica che li contraddistingue. Nonostante molte spezie siano state importate nel paese da migliaia di anni, alcune come lo zafferano di Tiliouine, la menta di Meknès e gli agrumi di Fès sono produzioni locali di eccellenza.


Tra le spezie più utilizzate troviamo la karfa (cannella), il kamoun (cumino), il kharkoum (curcuma), lo skinjbir (zenzero), il bzar (pepe nero), la tahmira (paprica), il coriandolo e lo zaafran beldi (zafferano). Queste spezie non vengono utilizzate solo per il loro sapore, ma anche per le loro proprietà medicinali.


Di particolare importanza è il Ras el Hanout, una miscela complessa che può contenere fino a 30 spezie diverse tra cui cumino, coriandolo, zenzero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata e persino petali di rosa. Questa miscela varia da negoziante a negoziante, ognuno con la propria ricetta segreta.


L'importanza dell'ospitalità a tavola


L'ospitalità rappresenta un valore fondamentale nella cultura marocchina. Nei vicoli delle antiche medine, l'essenza dell'eccezionalismo marocchino è palpabile nella calorosa accoglienza riservata dalla sua gente. Più che un semplice gesto educato, l'ospitalità è uno stile di vita, una forma d'arte perfezionata attraverso generazioni.


I pasti sono momenti di condivisione e convivialità, dove la famiglia si riunisce attorno alla tavola. Il cibo viene solitamente servito in piatti comuni da cui tutti attingono, rafforzando il senso di comunità e appartenenza. Rituali come lavarsi le mani prima del pasto o offrire i bocconi migliori agli ospiti incarnano rispetto e cura.


Il tè alla menta, preparato con tè verde, menta fresca e abbondante zucchero, è il simbolo per eccellenza dell'accoglienza marocchina. Servirlo è un'arte che richiede tecnica e precisione: la teiera viene sollevata in alto mentre si versa il liquido nei bicchieri, creando bolle che ne esaltano il sapore.


Cotture tradizionali e utensili tipici


Le tecniche di cottura tradizionali sono fondamentali per apprezzare cosa mangiare in Marocco. Il tajine, termine berbero che indica sia la ricetta che l'utensile di cottura, è l'emblema di questa tradizione. Il recipiente in terracotta, con il suo caratteristico coperchio conico che ricorda un cappello da strega, permette una cottura lenta e uniforme degli ingredienti.


In un paese dove l'acqua è preziosa, questo metodo di cottura consente di stufare efficacemente tutto ciò che offre il territorio: carni, verdure e frutta secca. Il coperchio conico favorisce il ritorno della condensa verso il basso, mantenendo i cibi morbidi e succosi mentre i diversi sapori si fondono armoniosamente.


Altro utensile fondamentale è il couscoussier, una speciale pentola per cuocere il couscous al vapore attraverso un processo meticoloso. Inoltre, nelle cucine marocchine non mancano mai il rif, una padella ampia per cuocere pane e msemen, e vari utensili in legno di limone dalle proprietà aromatiche.

 

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I piatti tipici del Marocco da non perdere

Esplorare i piatti tipici del Marocco significa intraprendere un viaggio gastronomico attraverso secoli di storia e tradizioni culinarie. Ecco i sette tesori gastronomici che non potete assolutamente perdere durante la vostra visita.


Cous Cous: il re della tavola marocchina


Il cous cous rappresenta l'emblema della cucina nordafricana, preparato tradizionalmente in casa e cotto a vapore in una speciale casseruola chiamata cuscussiera. Questo piatto dalle origini antichissime viene servito ogni venerdì, giorno santo per l'Islam, riunendo le famiglie attorno alla tavola. Infatti, la versione marocchina si distingue per l'accompagnamento di uno stufato ricco di carne d'agnello, verdure di stagione, ceci e un tocco di dolcezza dato dall'uvetta.


Tajine: lo stufato simbolo del paese


Il tajine, che prende il nome dal caratteristico recipiente di terracotta con coperchio conico, è uno stufato cotto lentamente che concentra tutti i sapori degli ingredienti. La forma particolare del coperchio permette al vapore di condensarsi e ricadere sulla pietanza, mantenendo la carne tenera e i sapori intensi. Le varianti più popolari includono il pollo con limone e olive, il manzo con prugne e il classico con verdure e spezie.


Harira: la zuppa del Ramadan


L'harira è la zuppa tradizionalmente servita per rompere il digiuno durante il Ramadan. Ricca e sostanziosa, contiene carne (solitamente agnello o vitello), lenticchie, ceci, pomodoro e un mix di spezie come curcuma, coriandolo e zenzero. La sua consistenza densa è ottenuta grazie all'aggiunta di farina sciolta in acqua (tadwira) e succo di limone, che le conferiscono un sapore leggermente acidulo.


Pastilla: dolce e salato in un solo piatto


La pastilla è uno sformato che combina magistralmente sapori dolci e salati. Originaria della Spagna islamica, è composta da strati di pasta sfoglia che racchiudono carne (tradizionalmente piccione, oggi spesso sostituito dal pollo), mandorle tritate, cannella e zucchero. Questo antipasto sontuoso viene servito durante matrimoni e occasioni speciali, spolverato con zucchero a velo e cannella.


Tanjia: la specialità di Marrakech


La tanjia, simbolo di Marrakech, è un piatto di carne cucinato in una giara di terracotta omonima. Agnello o manzo vengono arricchiti con limone conservato, spezie e poi cotti lentamente sotto la cenere dei forni tradizionali usati per riscaldare gli hammam. Originariamente preparato da scapoli e mercanti, questo piatto è profondamente radicato nella tradizione sociale della città.


Rfissa: piatto delle celebrazioni


La rfissa è un piatto celebrativo marocchino servito durante occasioni speciali come nascite e matrimoni. Consiste in msemmen (pane sfogliato) o trid (pasta sottile) ricoperto da pollo marinato con fieno greco, zafferano e coriandolo, arricchito con lenticchie e la miscela di spezie ras el hanout. Tradizionalmente viene servito alle donne dopo il parto per le proprietà benefiche del fieno greco.


Mechoui: agnello arrosto alla marocchina


Il mechoui, termine che significa "arrosto" in arabo, è un piatto tradizionale a base di agnello intero arrostito lentamente fino a quando la carne diventa tenerissima. Nella versione tradizionale, l'agnello viene cotto in una fossa nel terreno riempita di braci, mentre oggi si utilizzano anche metodi più moderni. Viene servito con sale e cumino per esaltarne il sapore.

Dolci marocchini e bevande tradizionali

La dolcezza della cucina marocchina si manifesta nei suoi deliziosi dessert e nelle bevande tradizionali che accompagnano ogni momento della giornata. Questi prodotti rappresentano non solo un piacere per il palato, ma anche un'importante espressione culturale del paese.


Baghrir: i pancake coi buchi


I baghrir sono pancake marocchini caratterizzati dai numerosi buchini che si formano sulla superficie durante la cottura, guadagnandosi il soprannome di "pancake mille buchi". Preparati con semola, farina e lievito, questi soffici dischi vengono tradizionalmente cotti da un solo lato e serviti con burro e miele. In Marocco, si gustano spesso con lo cherbet, uno sciroppo di fiori d'arancio e acqua di cannella, accompagnati da tè o caffè. La loro consistenza spugnosa è perfetta per assorbire condimenti dolci, rendendoli ideali per colazioni e merende.


Kaab el Gazhal: le corna di gazzella


I Kaab el Gazhal, letteralmente "zoccolo di gazzella" ma noti come "corna di gazzella", sono tra i dolci più raffinati della pasticceria marocchina. Questi biscotti a forma di mezzaluna racchiudono un delizioso ripieno di pasta di mandorle aromatizzata con acqua di fiori d'arancio. La loro sottile pasta esterna, simile a un velo, richiede una mano esperta per essere stesa alla perfezione. Serviti durante matrimoni, festività religiose e occasioni speciali, i Kaab el Gazhal simboleggiano ospitalità e amore familiare, tramandando ricette custodite gelosamente di generazione in generazione.


Msemen: crêpe sfogliata dolce o salata


Il msemen è una crêpe sfogliata tradizionale preparata con un impasto di farina e semola di grano duro. La particolarità di questa preparazione risiede nella tecnica di piegatura che crea molteplici strati sottili. Sebbene possa essere gustato al naturale, il msemen è delizioso sia in versione dolce, accompagnato da miele o marmellate, sia in versione salata abbinato a taglieri o piatti tradizionali come la tajine. La sua versatilità lo rende perfetto per colazione, merenda o come accompagnamento a pasti principali.


Tè alla menta: simbolo di accoglienza


Il tè alla menta è indiscutibilmente la bevanda nazionale marocchina e simbolo dell'ospitalità. Introdotto nel paese a metà Ottocento dagli inglesi, questo tè viene preparato con foglie di tè verde cinese, abbondante menta fresca e zucchero. La cerimonia del tè è un rituale fondamentale: il liquido viene versato dall'alto nei caratteristici bicchierini colorati, creando bolle che ne esaltano il sapore. I berberi affermano che "il primo bicchiere è zuccherato come la vita, il secondo dolce come l'amore e il terzo amaro come la morte". Rifiutare un bicchiere è considerato scortesia, mentre sorbirlo lentamente mostra apprezzamento.


Spremute e succhi freschi


Nei mercati e nelle strade marocchine, le bancarelle di succhi di frutta fresca offrono un'alternativa rinfrescante al tè. Particolarmente popolari sono le spremute d'arancia, melograno e il caratteristico succo d'avocado. Nelle medine, soprattutto a Marrakech, Piazza Jemaa-el-Fna ospita numerosi venditori che propongono una varietà di succhi personalizzabili secondo i gusti dei clienti. Queste bevande, oltre a dissetare, offrono un apporto energetico ideale per affrontare le calde giornate marocchine.

 

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Consigli utili per mangiare in Marocco

Per assaporare pienamente cosa mangiare in Marocco, è fondamentale conoscere alcune usanze locali. Navigare tra tradizioni culinarie e comportamenti a tavola renderà l'esperienza gastronomica ancora più autentica e rispettosa.


Cosa sapere sul Ramadan


Il Ramadan, mese sacro per i musulmani, influenza notevolmente la vita quotidiana e le abitudini alimentari. Il prossimo Ramadan inizierà intorno al 1° marzo 2025, periodo in cui i fedeli digiunano dall'alba al tramonto. Durante questo mese, molti ristoranti e caffè rimangono chiusi di giorno, mentre quelli aperti mantengono un profilo discreto.


Per rispetto, è consigliabile evitare di mangiare, bere o fumare in pubblico durante le ore diurne. Alla sera, dopo l'Iftar (la rottura del digiuno), i ristoranti si riempiono e offrono spesso un menu speciale per il Ramadan. Inoltre, è bene considerare che i trasporti pubblici potrebbero subire variazioni d'orario, soprattutto durante l'ora dell'Iftar.


Mangiare con le mani: usanze e rispetto


In molte situazioni tradizionali, i marocchini mangiano con le mani seguendo precise regole di galateo. Innanzitutto, si utilizza esclusivamente la mano destra, poiché la sinistra è considerata impura nella cultura islamica. Prima di iniziare il pasto, viene sussurrata la "Biss'mi Allah", una preghiera di benedizione.


Secondo un detto islamico: "I credenti mangiano con tre dita, i profeti con due e gli ingordi con cinque". Per mangiare correttamente, si usa pollice, indice e medio per raccogliere piccole porzioni, senza mettere le dita in bocca. Il pane, considerato sacro, non va mai sprecato e viene spesso usato come "strumento" per raccogliere il cibo.


Dove mangiare: ristoranti, souk e street food


Marrakech rappresenta un paradiso dello street food, particolarmente nella famosa Piazza Jemaa El Fna che al tramonto si trasforma in un ristorante a cielo aperto. Qui è possibile trovare bancherelle che offrono specialità come mèchoui, harira e merguez (salsiccia di vitello alle spezie).
Per scegliere i posti migliori, seguite le code più lunghe - segno di qualità e freschezza. Nei souk si trovano piccoli ristoranti frequentati dai locali, mentre nelle zone turistiche esistono locali che servono anche alcolici, sebbene non facciano parte della tradizione culinaria marocchina.


Cosa evitare per motivi culturali


Per rispettare la cultura locale, è consigliabile vestirsi con modestia, evitando abiti corti o provocanti. Durante le conversazioni a tavola, meglio limitare l'uso del cellulare, considerato poco rispettoso verso il cibo e i commensali.


L'alcol non è parte della cultura tradizionale marocchina e molti locali non lo servono. Nelle moschee, ad eccezione della Grande Moschea Hassan II di Casablanca, è vietato l'accesso ai non musulmani. Ricordate sempre che anche i gesti apparentemente innocui possono avere significati diversi: non usate mai la mano sinistra per toccare il cibo, accarezzare bambini o consegnare regali.

Un viaggio tra i sapori del Marocco

La cucina marocchina costituisce, indubbiamente, un raffinato mosaico di sapori, colori e tradizioni che narrano eloquentemente secoli di storia stratificata. Durante l'esplorazione di questo straordinario paese nordafricano, ciascuna pietanza si trasforma in un'esperienza sensoriale totalizzante. Creazioni culinarie come il tajine, il cous cous e la harira trascendono la loro natura alimentare, elevandosi a veri emblemi culturali che incarnano l'essenza profonda del Marocco.

Le preparazioni marocchine custodiscono racconti millenari di confluenze berbere, arabe, mediterranee e africane, armoniosamente fuse in un equilibrio impeccabile di aromi e consistenze. Quest'arte gastronomica supera ampiamente il concetto basilare di nutrimento, manifestandosi quale cerimonia di condivisione e accoglienza. Il momento conviviale acquisisce valenza sociale primaria, con le pietanze disposte al centro della tavola e condivise intimamente tra familiari e ospiti.

Fondamenta imprescindibili di questa straordinaria tradizione culinaria risultano le complesse miscele di spezie, le metodologie di cottura prolungata e la freschezza degli ingredienti selezionati. Particolarmente rappresentativo appare il tè alla menta, versato scenograficamente dall'alto nei tradizionali bicchierini decorati, perfetta metafora dell'accoglienza calorosa che distingue il popolo marocchino.

Addentrarsi nella gastronomia marocchina richiede rispetto e comprensione delle consuetudini locali. Gesti quali utilizzare esclusivamente la mano destra durante il pasto, osservare con deferenza il periodo del Ramadan e riconoscere la sacralità del pane testimoniano considerazione autentica verso questa cultura millenaria. Concludendo quest'itinerario gastronomico attraverso il Marocco, porterete con voi non solamente ricordi di sapori indimenticabili, ma anche l'impronta dell'accoglienza sincera di un popolo che ha elevato l'alimentazione a sofisticata forma d'arte e linguaggio universale di comunicazione.

 

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FAQs

Q1. Qual è il piatto più rappresentativo della cucina marocchina? Il cous cous è considerato il re della tavola marocchina. Preparato tradizionalmente in casa e cotto a vapore, viene servito con uno stufato ricco di carne d'agnello, verdure di stagione e ceci, rappresentando l'essenza della cucina nordafricana.

Q2. Come si mangia correttamente in Marocco seguendo le usanze locali? In Marocco, è comune mangiare con le mani, utilizzando solo la mano destra. Si usano pollice, indice e medio per raccogliere piccole porzioni di cibo, evitando di mettere le dita in bocca. Il pane viene spesso usato come "strumento" per raccogliere il cibo dal piatto comune.

Q3. Qual è la bevanda tradizionale marocchina e come viene servita? Il tè alla menta è la bevanda nazionale e simbolo dell'ospitalità marocchina. Preparato con tè verde, menta fresca e zucchero, viene versato dall'alto in bicchierini colorati, creando bolle che ne esaltano il sapore. Rifiutarlo è considerato scortese.

Q4. Cosa bisogna sapere sul Ramadan quando si visita il Marocco? Durante il Ramadan, molti ristoranti rimangono chiusi di giorno. È consigliabile evitare di mangiare, bere o fumare in pubblico nelle ore diurne per rispetto. La sera, dopo l'Iftar (rottura del digiuno), i ristoranti offrono spesso menu speciali.

Q5. Quali sono i dolci tipici marocchini da non perdere? Tra i dolci marocchini più caratteristici ci sono i baghrir (pancake con mille buchi), i kaab el gazhal (biscotti a forma di mezzaluna ripieni di pasta di mandorle) e il msemen (crêpe sfogliata che può essere servita sia dolce che salata). Questi dolci sono parte integrante della tradizione culinaria marocchina.