La nascita del quartiere Habous risale ai primi anni del protettorato francese in Marocco, segnando un capitolo affascinante nella storia urbana di Casablanca.
Perché fu costruito Habous
Il quartiere Habous venne edificato a partire dal 1916, quando il generale Lyautey e il suo urbanista Henri Prost decisero di costruire una "nouvelle ville indigène" (nuova città indigena) a est del nuovo centro di Casablanca, vicino al palazzo del sultano. Questo progetto nacque dalla necessità di ospitare numerosi migranti e famiglie di commercianti provenienti da altre regioni del Marocco che affluivano in città.
Lo sviluppo del quartiere avvenne principalmente negli anni '20 e '30, in parte a causa della politica di Lyautey che prevedeva la separazione delle aree residenziali tra marocchini ed europei. Questa zona fu concepita per decongestionare la vecchia medina, ormai satura e incapace di accogliere la nuova popolazione attratta da una città in pieno sviluppo.
Il significato del termine 'Habous'
Il nome del quartiere deriva dalla parola araba "ḥubous" (حُبوس) o "aḥbās" (أَحْباس), plurale di "ḥabs" (حَبْس), che indica una donazione immobiliare caritatevole a scopi religiosi islamici o benefici, equivalente al "waqf" (وَقْف) nel Medio Oriente. Secondo la giurisprudenza Maliki, un habous familiare può essere istituito su proprietà "la cui utilizzazione non comporterà la sua dissipazione o consumo".
La storia del terreno su cui sorge il quartiere è particolarmente interessante. Un commerciante ebreo marocchino di nome Haim Ben-Dahan, mercante di cereali e finanziere, donò il terreno al sultano. Tuttavia, poiché non era accettabile che un dono di terra provenisse da un ebreo al sultano, venne istituita un'amministrazione delle proprietà religiose, diventata oggi il Ministero degli Habous e degli Affari Islamici, per ricevere e amministrare il terreno.
L'evoluzione urbanistica del quartiere
I piani del quartiere furono inizialmente progettati nel 1917 da Albert Laprade, assistente di Henri Prost, e successivamente da Auguste Cadet ed Edmond Brion. Il quartiere Habous fu costruito in fasi, tra il 1917 e il 1947, con particolare interesse per la fase iniziale.
All'inizio, il quartiere era diviso in quattro lotti: il primo destinato al palazzo del Sultano, il secondo per il personale del palazzo nel Derb Sidna, il terzo per il ciambellano nel Derb Hajib Sidna, e il quarto riservato ai musulmani marocchini, che copriva nove ettari.
Il distretto ospitava 3.000 abitanti in 257 case, 58 negozi, un kissaria con 80 botteghe, un grande hammam, una grande moschea, un funduq, una scuola coranica, un panificio, un mulino e un caffè moresco. Gli architetti cercarono di bilanciare lo spirito tradizionale delle medine con l'architettura moderna del ventesimo secolo, non replicando esattamente il vecchio modello, ma riappropriandosi dei principi fondamentali adattati a un contesto più contemporaneo che privilegia l'igiene.
Con le sue influenze provenzali, Habous si presenta oggi come un'autentica cittadella piena di arcate, strade pedonali e piazze ariose e accoglienti, costituendo un elemento distintivo che distingue Casablanca dalle altre città nordafricane.
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