Medersa el Attarine: Un Capolavoro nel Cuore di Fes

La Medersa el Attarine rappresenta uno dei gioielli architettonici più affascinanti del Marocco, un capolavoro di arte islamica nascosto tra i vicoli labirintici della medina di Fes. Costruita nel XIV secolo, questa scuola coranica incanta i visitatori con la sua straordinaria fusione di decorazioni minuziose, calligrafia elegante e proporzioni armoniose.


Situata a pochi passi dalla celebre Moschea Al-Qarawiyyin, la Medersa el Attarine Fes offre uno sguardo privilegiato nella storia intellettuale e spirituale della città. Questo antico istituto educativo non è soltanto un monumento al passato glorioso del Marocco, ma anche una testimonianza tangibile dell'importanza che la cultura merinide attribuiva all'istruzione e alla contemplazione religiosa. Durante la visita, i viaggiatori possono ammirare un cortile centrale abbellito con intricati mosaici, stucchi decorativi e pannelli in legno di cedro intagliato, tutti elementi che raccontano secoli di tradizione artistica marocchina.


In questo articolo, esploreremo la storia affascinante della Medersa el Attarine, analizzeremo i dettagli della sua straordinaria architettura e scopriremo come questo spazio sacro fungeva da centro di apprendimento per generazioni di studenti. Dalle origini del suo nome alle particolarità delle celle studentesche, ogni aspetto di questo monumento rivela qualcosa della ricca eredità culturale di Fes.

 

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Indice dei contenuti:

La storia e il significato della Medersa el Attarine

Origine del nome e posizione nella medina


Nel cuore della storica medina di Fes si erge la maestosa Medersa el Attarine, il cui nome deriva dalla sua posizione strategica all'ingresso dell'antico mercato delle spezie e dei profumi (souk al-attarine). In arabo, "attarine" significa infatti "profumieri", un chiaro riferimento alla vivace attività commerciale che si svolgeva nei dintorni. Questa prestigiosa istituzione si trova a pochi passi dalla Moschea Al-Qarawiyyin, considerata la più antica università del mondo, creando così un importante polo di conoscenza nel centro spirituale della città.


Il ruolo dei sultani merinidi


La Medersa el Attarine fu commissionata dal sultano merinide Abu Said Uthman II, che regnò dal 1310 al 1331. La costruzione iniziò nel 1323 e fu completata nel 1325, sotto la supervisione dello Sceicco Abu Muhammad ibn Kasam al-Mazwar. Durante il periodo merinide, che coincise con un declino dell'influenza regionale del Marocco, i sovrani concentrarono i loro sforzi costruttivi all'interno del paese. Poiché non avevano più guerre sante da perseguire, dedicarono notevoli risorse alla costruzione di edifici religiosi per generare legittimità islamica.


È interessante notare che, secondo la cronaca storica "Rawd el-Qirtas", il sultano osservò personalmente la posa delle fondamenta della medersa, accompagnato dagli ulema locali. Prima di completare el Attarine, Abu Said, noto come un governante pio che preferiva la pace alla guerra, aveva già commissionato altre due importanti madrase a Fes: la Fez al-Jedid e la Es-Sahrij.


La funzione educativa e religiosa


La Medersa el Attarine serviva principalmente come istituzione per formare studiosi islamici, particolarmente nel campo della giurisprudenza islamica (fiqh). Disponeva di oltre 30 stanze che potevano ospitare circa 60 studenti, molti dei quali provenivano da città e villaggi del Marocco nordoccidentale. Gli studenti frequentavano le lezioni nella sala di preghiera e potevano risiedere nella medersa mentre studiavano.


Per garantire il funzionamento della medersa, il sultano istituì un "habous" (fondazione caritatevole), che forniva le entrate necessarie per mantenere le operazioni e la manutenzione dell'edificio. Questo finanziamento permetteva alla medersa di ospitare un imam, muezzin, insegnanti e alloggi per gli studenti. Tra i celebri studiosi che insegnarono qui figura Ibn al-Banna, il grande matematico del XIV secolo.


La medersa rimase in funzione per ben otto secoli, fino all'inizio del XX secolo, quando i 60 studenti che allora risiedevano nelle sue 30 stanze dovettero lasciarla definitivamente. Nel 1915, l'edificio fu dichiarato monumento del patrimonio storico del Marocco.

 

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Architettura e decorazioni del cortile

Struttura del patio e fontane centrali


Il cortile rettangolare della Medersa el Attarine rappresenta il cuore pulsante dell'edificio e il punto focale dell'intero programma decorativo. Superando la finemente decorata apertura in legno, i visitatori entrano in questo spazio sublime, dove al centro troneggia un'elegante fontana in marmo, alimentata da un corso d'acqua sotterraneo. Questo elemento non è solo una fonte d'acqua pratica, ma simboleggia anche la purificazione spirituale e la riflessione, invitando gli studenti alla contemplazione tra le loro attività di studio.


Colonne in marmo e archi in legno


Le facciate est e ovest del cortile sono composte in modo identico: ciascuna formata da cinque archi che poggiano su pilastri quadrati. Gli archi laterali sono sostenuti da raffinate colonne in marmo giallo-bianco, coronate da capitelli decorati con iscrizioni corsive e cufiche di straordinaria eleganza. Sopra queste gallerie si trovano le facciate del secondo piano, caratterizzate da finestre che si affacciano sul cortile. Gli archi in legno di cedro intagliato e dipinto creano un contrasto affascinante con il marmo, dimostrando la maestria degli artigiani merinidi.


Zellij e motivi geometrici


Il pavimento della madrasa è ricoperto di zellij (piccole piastrelle), un elemento distintivo dell'arte marocchina. Anche le pareti sono rivestite con pannelli a mosaico fino a un'altezza di 1,60 metri. Una tecnica specializzata di taglio delle piastrelle chiamata taqshir ("lavoro sbucciato") è magnificamente esibita nella medersa: consiste nel raschiare via la smaltatura della piastrella per lasciare un motivo lucido. Un maestro tagliatore è riuscito a incidere la parola "Allah" in script calligrafico da una piastrella verde di meno di due centimetri, incastrandola perfettamente in una piastrella bianca.


Calligrafia araba e stucchi decorativi


Sopra i pannelli di zellij corrono fregi epigrafici corsivi neri su sfondo bianco. Composizioni in stucco scolpito, come archi festonati, archi muqarnas (a nido d'ape) e archi a lambrequin, completano l'insieme decorativo insieme a iscrizioni cufiche e corsive e motivi floreali. Il trattamento delicato, quasi simile a un merletto, di questi elementi decorativi e la tendenza a scale sempre più piccole sono caratteristiche uniche delle fondazioni merinidi in Marocco, differenziandosi anche dal palazzo Alhambra in Spagna che chiaramente influenzò questo stile.

La sala della preghiera e i suoi simboli

Varcata la soglia del cortile centrale, i visitatori della Medersa el Attarine trovano davanti a loro l'ingresso alla sala della preghiera, uno spazio sacro che racchiude alcuni degli elementi più significativi dell'intero complesso. Questo ambiente rettangolare rappresenta il cuore spirituale della madrasa, dove gli studenti si riunivano non solo per pregare ma anche per studiare teologia islamica e varie branche del sapere.


Il mihrab e l'orientamento verso La Mecca


Uno degli elementi più distintivi della sala è il mihrab, la nicchia riccamente decorata che indica ai fedeli la direzione della Mecca. A differenza della maggior parte delle madrase merinidi, l'orientamento del mihrab nella Medersa el Attarine è particolare: si trova sulla parete meridionale, su un asse perpendicolare all'asse principale dell'edificio. Questa insolita disposizione fu necessaria a causa dei vincoli dello spazio urbano in cui la madrasa fu costruita. Colonne in onice fiancheggiano questa nicchia sacra, mentre la decorazione in stucco attorno al mihrab è particolarmente elaborata.


La cupola in legno di cedro


Sopra lo spazio principale della sala di preghiera si innalza una maestosa cupola in legno di cedro. Questo soffitto riccamente intagliato presenta complessi motivi geometrici a stella, simili a quelli che si trovano più ampiamente nell'architettura moresca. La cupola non è solo un elemento decorativo ma anche strutturale: gli architetti sono riusciti a posizionarla sopra uno spazio quadrato davanti al mihrab, nonostante la forma rettangolare della sala, grazie a una galleria ad archi tripli sul lato nord.


Il lampadario in bronzo e le vetrate


Al centro della sala, sospeso sotto la cupola lignea, pende un magnifico lampadario in bronzo risalente all'epoca della fondazione della madrasa. Questo prezioso elemento d'arredo porta un'iscrizione che loda il fondatore dell'istituzione. Nella parte superiore delle pareti si trovano piccole aperture, quattro delle quali contengono autentiche vetrate colorate prive di piombo, una tecnica raramente vista in Marocco durante quel periodo.


Muqarnas e lambrequin: significati e forme


L'ingresso della sala della preghiera è caratterizzato da un arco in stile "lambrequin", i cui intradossi sono scolpiti con muqarnas, elaborate strutture a nido d'ape che simboleggiano la volta celeste e la transizione dal mondo terreno a quello spirituale. Questi elementi decorativi, insieme alle composizioni in stucco che includono archi festonati, iscrizioni in corsivo e motivi floreali, trasformano questo piccolo edificio in un capolavoro dell'arte merinide, particolarmente impressionante per la delicatezza della sua esecuzione e per l'esuberanza dell'ornamentazione.

 

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Le stanze degli studenti e la vita quotidiana

Al di là delle sale riccamente decorate, la Medersa el Attarine rivela un lato più austero nei suoi spazi privati, dove generazioni di studenti hanno vissuto e studiato per secoli. Mentre il cortile e la sala di preghiera mostrano l'opulenza artistica merinide, le stanze degli studenti raccontano una storia di semplicità e dedizione allo studio.


Distribuzione delle stanze al piano superiore


Il secondo piano della medersa, accessibile tramite una scala situata sul lato meridionale del vestibolo d'ingresso, ospita 30 piccole camere che fungevano da alloggi per gli studenti. Questi ambienti potevano accogliere complessivamente circa 60 giovani studiosi, suggerendo che ogni camera fosse condivisa da due persone. Gli studenti provenivano principalmente da città del Marocco nordoccidentale come Tangeri, Larache e Ksar el-Kebir, e qui trascorrevano anni dedicati all'apprendimento del diritto islamico e altre discipline religiose.


La medersa rimase operativa fino all'inizio del XX secolo, quando gli studenti che occupavano queste stanze dovettero infine abbandonarla. Nonostante la loro semplicità, ogni camera era dotata di una propria cassetta delle lettere, un dettaglio che evidenzia come, pur nella sobrietà, si prestasse attenzione alle necessità quotidiane degli abitanti.


Vista sulla Moschea Al-Qarawiyyin


La posizione privilegiata della Medersa el Attarine, adiacente alla celebre Moschea Al-Qarawiyyin, offriva agli studenti un vantaggio pratico. Infatti, molte lezioni venivano tenute proprio nel tempio musulmano, rendendo questa vicinanza non solo simbolica ma anche funzionale. Dalle finestre delle stanze al piano superiore, gli studenti potevano godere di scorci sulla medina circostante e, in particolare, sul cortile centrale della moschea Al-Qarawiyyin, creando un collegamento visivo con il principale centro di sapere islamico di Fes.


Dettagli architettonici delle finestre e corridoi


Nonostante la loro austerità, che contrasta notevolmente con l'eleganza degli spazi pubblici, le stanze degli studenti presentano alcuni elementi architettonici degni di nota. Le finestre sono incorniciate da telai in legno intagliato che si affacciano sul cortile interno, permettendo alla luce di filtrare negli ambienti privati. I corridoi stretti collegano le piccole stanze, creando un labirinto intimo che si sviluppa attorno al cuore monumentale dell'edificio.


Le piccole aperture delle stanze presentano soffitti ad arco e finestre traforate che si affacciano sul cortile, combinando funzionalità e estetica in linea con il resto della struttura, seppur in modo più sobrio. Questa architettura essenziale rifletteva perfettamente la filosofia educativa dell'epoca: concentrazione sullo studio e distacco dalle distrazioni mondane.

La Medersa el Attarine: Un tesoro senza tempo

La Medersa el Attarine rappresenta, senza dubbio, una delle testimonianze più eloquenti dell'eredità merinide in Marocco. Attraverso i secoli, questo gioiello architettonico ha mantenuto intatto il suo fascino, raccontando ancora oggi la storia di una civiltà che valorizzava profondamente l'istruzione e l'arte.


Visitare questo luogo significa compiere un viaggio nel tempo. Dalle eleganti decorazioni in zellij del cortile centrale alle maestose colonne in marmo, dagli intricati stucchi alle magnifiche calligrafie, ogni elemento racconta una storia di eccellenza artigianale. Al contempo, le austere stanze degli studenti ricordano lo scopo primario della struttura: formare generazioni di studiosi islamici in un ambiente di contemplazione e dedizione.


Nonostante abbia cessato la sua funzione educativa all'inizio del XX secolo, la medersa continua a insegnare, questa volta ai visitatori provenienti da tutto il mondo. Infatti, chi percorre i suoi spazi può ancora percepire l'atmosfera di raccoglimento che permeava le giornate degli studenti mentre studiavano il Corano e la giurisprudenza islamica.


La posizione strategica accanto alla Moschea Al-Qarawiyyin sottolinea, inoltre, il ruolo cruciale che questo edificio ha avuto nel panorama culturale di Fes. Le due strutture formavano un vero e proprio centro di conoscenza, attirando studenti da varie parti del Marocco nordoccidentale.


In definitiva, la Medersa el Attarine non è soltanto un monumento da ammirare per la sua bellezza. Essa rappresenta un capitolo fondamentale nella storia intellettuale del Marocco, un luogo dove arte, spiritualità e sapere si sono fusi in un'armonia perfetta. Chi ha la fortuna di varcare la sua soglia finemente decorata potrà comprendere perché, a distanza di quasi sette secoli dalla sua costruzione, questo capolavoro continua a incantare e ispirare.

 

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FAQs

Q1. Quando è stata costruita la Medersa el Attarine e chi l'ha commissionata? La Medersa el Attarine è stata costruita tra il 1323 e il 1325 per ordine del sultano merinide Abu Said Uthman II.


Q2. Qual è il significato del nome "el Attarine"? Il nome "el Attarine" deriva dalla sua posizione vicino al mercato delle spezie e dei profumi, poiché in arabo "attarine" significa "profumieri".


Q3. Quali sono gli elementi architettonici più caratteristici della Medersa el Attarine? Tra gli elementi più caratteristici ci sono il cortile con la fontana centrale, gli intricati mosaici zellij, gli stucchi decorativi, la cupola in legno di cedro e il mihrab riccamente ornato.


Q4. Quanti studenti poteva ospitare la Medersa el Attarine? La Medersa el Attarine disponeva di circa 30 stanze che potevano ospitare fino a 60 studenti.


Q5. Per quanto tempo è rimasta in funzione la Medersa el Attarine come istituzione educativa? La Medersa el Attarine è rimasta in funzione come istituzione educativa per circa otto secoli, dall'inizio del XIV secolo fino all'inizio del XX secolo.