La vita quotidiana in Marocco si intreccia con tradizioni antiche che raccontano l'identità e l'anima di questo paese. Dai rituali di ospitalità ai vestiti tradizionali, ogni aspetto della cultura marocchina rivela un patrimonio ricco di significato e bellezza.
Il tè alla menta: simbolo di accoglienza
Il tè alla menta, conosciuto anche come "whisky berbero", è diventato la bevanda nazionale del Marocco dalla metà dell'Ottocento e rappresenta il simbolo per eccellenza dell'ospitalità marocchina. Quando un ospite entra in una casa marocchina, viene accolto con un cordiale "Marhaba!" e gli viene offerto questo infuso aromatico. La preparazione è un vero e proprio rituale: il padrone di casa o la persona più anziana della famiglia dispone meticolosamente una teiera, tè verde, zucchero e un mazzetto di menta fresca su un vassoio decorato.
Il cerimoniale prevede di versare il tè dall'alto nei bicchieri decorati, permettendo l'ossigenazione del liquido. In Marocco, il tè viene consumato durante tutto l'arco della giornata, e rifiutarlo è considerato scortese fino a quando non se ne sono bevuti almeno tre. Come dicono i berberi: "il primo bicchiere è zuccherato come la vita, il secondo dolce come l'amore e il terzo amaro come la morte".
Cibo condiviso: tajine, couscous e convivialità
La tavola marocchina esprime una generosità sconfinata dove ogni pasto diventa un'occasione di condivisione. Il couscous, piatto dalle origini antichissime, è diffuso nei paesi del Maghreb in infinite varianti che spesso cambiano di famiglia in famiglia. Secondo la tradizione, viene preparato solo il venerdì, giorno sacro per l'Islam, e servito in un unico grande piatto dal quale tutti i commensali si servono, utilizzando tre dita della mano destra come prescrive il Corano.
Altrettanto importante è la tajine, che prende il nome dalla caratteristica pentola in terracotta con coperchio conico. Questo metodo di cottura lenta permette di preparare stufati di carne, pollame, pesce o verdure arricchiti con spezie aromatiche e frutta secca. La tajine riflette lo spirito di condivisione: i commensali si siedono su piccole panche attorno a un tavolino basso, servendosi direttamente dal piatto centrale.
L'abbigliamento tradizionale: djellaba e kaftan
La cultura e la tradizione influiscono notevolmente sull'abbigliamento quotidiano in Marocco. Il kaftan è l'abito femminile più rappresentativo della cultura marocchina: originariamente caratterizzato da disegni semplici, oggi presenta decorazioni sontuose ed elaborate. Si tratta di una tunica intera lunga, con gonna ampia e allacciata sul davanti, spesso abbellita con perline e ricami. Viene utilizzato principalmente durante le feste e le cerimonie, come i matrimoni.
La djellaba, invece, è una tunica tradizionale originaria del Maghreb, solitamente di colore blu, indossata indistintamente da uomini e donne. È caratterizzata da un cappuccio utile per ripararsi da sole, vento e sabbia, e ricopre sia la camicia di tela sia i serwal, pantaloni ampi sui fianchi e stretti alle caviglie. Nelle occasioni speciali, la djellaba può essere accompagnata dal fez, un copricapo rosso, e dalle babbucce gialle. Il villaggio di Bzou è noto per l'arte di tessere la djellaba di alta qualità, tramandata di generazione in generazione.